Quante volte a settimana va fatto lo stretching per essere efficace: la risposta

Svolgere stretching regolarmente è di grande aiuto per la salute dell’organismo, ma quante volte andrebbe fatto a settimana per essere efficace?

Lo stretching, o allungamento muscolare, è un tipo di attività fisica che può avere degli effetti benefici per la salute a breve e a lungo termine. È parte integrante dell’allenamento. Nessuno sport può prescindere completamente dall’esercizio di flettere ed allungare muscoli, tendini ed articolazioni.

fare stretching
Quante volte a settimana va fatto lo stretching per essere efficace: la risposta (Pallavoloferrara.it)

Spesso quando si ha poco tempo a disposizione si tende ad eliminare, anche se in realtà dovrebbe far parte delle nostre abitudini. Al di là dello sport e dell’esercizio fisico.

Fare regolarmente un po’ di allungamento muscolare, infatti, non migliora soltanto le prestazioni atletiche, ma aumenta in generale la sensazione di comfort durante le attività di ogni giorno, favorendo la flessibilità e la mobilità. Vediamo, quindi, ogni quanto devi farlo perché sia efficace.

Stretching: quante volte a settimana va fatto per essere efficace?

Lo stretching non è solo utile all’allenamento, ma anche al benessere generale dell’organismo. Favorisce la salute cardiovascolare, la flessibilità e la mobilità corporea e contribuisce ad alleviare le tensioni muscolari, soprattutto nella zona delle spalle e del collo, e a ridurre il rischio di infortuni e dolore cronico, come quello alla schiena (se soffri di dolori cervicali puoi anche pratica questo sport). Senza contare, poi, che questa attività può avere anche degli effetti positivi a livello mentale e migliorare la qualità del sonno.

uomo che fa stretching
Stretching: quante volte a settimana va fatto per essere efficace? (Pallavoloferrara.it)

È possibile fare il cosiddetto stretching dinamico, che comporta l’esecuzione di una gamma di movimenti completa, utili ad allungare sia le articolazioni che i legamenti, senza dover per forza mantenere una posizione specifica. Oppure lo stretching statico, che prevede la tenuta di una posizione per 10-30 secondi.

Lo stretching dinamico può essere usato come forma di preparazione ad esercizi mirati, che si andranno poi a fare durante il proprio allenamento. Esempi di stretching dinamico sono gli affondi in camminata con le gambe, le torsioni del busto in movimento, la posizione gatto/mucca o disegnare dei cerchi con le braccia. Lo stretching statico, invece, può essere usato come metodo di defaticamento. Un esercizio di stretching statico può essere distendersi sulla schiena con una gamba sollevata e una fascia passante intorno all’avampiede.

Ma ogni quanto bisognerebbe fare stretching perché risulti davvero efficace? La risposta è piuttosto semplice. Secondo quanto spiegato da Marissa Miller, personal trainer certificata ACE, “per una maggiore flessibilità nei movimenti occorre uno stretching fatto con regolarità”. Ovvero quotidianamente. “Lo stretching quotidiano aiuta anche ad alleviare le tensioni”. Aggiunge Ellen Barrett, insegnante di yoga certificata Kripalu e istruttrice certificata ACE.

È chiaro, quindi, che per riuscire a sperimentare i benefici dello stretching occorre praticarlo ogni giorno, procedendo gradualmente, proprio come si fa con qualsiasi altro tipo di esercizio fisico.

 

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