Una scoperta eccezionale: documenti rivelano qualcosa di incredibile sul passato

Una scoperta eccezionale: il ritrovamento di alcuni antichi documenti rivela qualcosa di incredibile sul passato.

Ogni civiltà che si è succeduta nel corso dei secoli ha avuto le sue leggi e in ogni momento della storia sono esistite tasse sui beni di possesso più o meno specifiche. Per ricostruire la vita e le abitudini del passato l’unico modo è lo studio dei documenti e dei reperti storici.

documenti antichi
La scoperta di alcuni antichi documenti che permettono di fare luce sulla vita dei cittadini del diciassettesimo secolo (Pallavoloferrara.it)

E proprio il rinvenimento e lo studio di alcuni antichi documenti del Diciassettesimo secolo ha permesso agli storici di trarre alcune considerazioni su una tassa allora in vigore: quella sui focolari domestici. Ecco di che cosa si tratta.

La tassa sul focolare domestico: ecco che cosa è emerso da alcuni antichi documenti

Per la prima volta sono stati caricati online documenti fiscali “notevoli” che offrono “un’incredibile quantità di informazioni” sulla vita nel 17° secolo. Con queste parole è stato descritto il progetto di digitalizzazione archivistico messo a punto da un team guidato dal dottor Andrew Wareham, dell’Università di Roehampton.

Il dottor Andrew ha aggiunto: “Ti dà un’idea di ciò che sta accadendo a livello stradale nel 17° secolo”. Gli atti mostrano informazioni sulla famigerata tassa sul focolare, che addebitava alle famiglie una spesa sul numero di caminetti posseduti.

focolare domestico
La tassa del Settecento sul numero di focolari domestici (Pallavoloferrara.it)

Per assicurarsi che le famiglie non mentissero sul numero di focolari, alcune persone dovevano monitorare i registri dei loro vicini. Il dottor Wareham ha spiegato che ad essere sorprendente era come nel Diciassettesimo secolo fossero “i vicini di casa a occuparsi della riscossione delle tasse come una sorta di lavoro quasi part-time”.

La riscossione delle tasse sul possesso del focolare

Diverse contee del Regno Unito hanno partecipato ad alcuni progetti che hanno permesso di digitalizzare il patrimonio arhcivistico del passato. Per comprendere i documenti, Steve Hobbs, archivista in pensione del Wiltshire (contea dell’Inghilterra sud-occidentale), li ha trascritti scrupolosamente per mesi.

Il signor Hobbs ha dovuto confrontare altri vecchi documenti con i nomi per assicurarsi che le informazioni trovate corrispondessero, esaminando in particolare piccole strisce di pergamena chiamate “membrane”. I registri scoperti sono particolarmente notevoli dal momento che, come spiegato da Hobbs, fanno luce su “un breve periodo unico in cui lo stato acquisisce questa incredibile quantità di informazioni su ogni famiglia”.

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La famosa abbazia di Lacock è stata registrata come dotata di 28 focolari per i quali poteva essere addebitata nel 1662 (Pallavoloferrara.it)

Il professor Hobbs ha spiegato che i documenti sono interessanti sia per vedere quale fosse la ricchezza delle famiglie ma anche per rintracciare i nomi degli individui che abitavano in quelle case.

Dati e curiosità emersi dai documenti antichi

A livello nazionale, il maggior numero di focolari è stato trovato a Hampton Court Palace a Richmond-upon -Thames. Appartenendo alla famiglia reale, però, non dovettero mai pagare la tassa. La maggior parte delle persone aveva solo un paio di caminetti, che erano centrali per la casa per cucinare, il calore e la luce.

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